La mente è quell’elemento che ci permette di avere una relazione consapevole e complessa con il mondo esterno.
“G.Ruglioni“

Uno dei princìpi fondanti del Ki Aikido, è quello della conoscenza del Ki e per termine “conoscenza” si intende non solo la consapevolezza, la pratica, l’uso del Ki, bensì anche la familiarità e la percezione di questo importante elemento.
Per chi volesse apprendere qualcosa di più su quest’Arte Marziale, è importante chiarire bene che non vi è un unico significato attribuibile a questo ideogramma.
Si parla di un termine anticamente importato dalla Cina ma non avendo alcun riferimento fonetico e semantico assimilabile con la lingua giapponese, è stato assunto correntemente nel suo significato originale.
Praticamente intraducibile, esso esprime diversi concetti contemporaneamente: energia, vapore, mente, intenzione, carattere etc.
Per comprendere meglio il concetto, è interessante mettere a confronto alcuni termini giapponesi, come aria (Ku Ki, cioè Ki nel vuoto), attrazione verso qualcuno (Ho Ki, sentimento non definito o definibile).
Pertanto possiamo dire che il Ki è qualcosa che non è chiaro ma che si può percepire con evidenza, come i sentimenti, come gli odori; non può avere una vera e propria definizione, non può cioè, subirne i confini.
All’interno della pratica del Ki Aikido, quindi si segue un percorso di studio ed elaborazione delle tecniche parallelamente ad un altro che consente di ottenere o sarebbe meglio dire, comprendere e percepire, l’unità della mente e del corpo, riuscendo a sentirli come un tutt’uno.
Purtroppo in occidente è comune l’idea che la mente ed il corpo siano due elementi dell’essere umano distinti e separati; come se la mente non avesse incidenze sul corpo e viceversa.
Nella cultura orientale invece non sono mai state concepite le due realtà come distinte.
Per nostra fortuna, a riguardo, possiamo anche dire che le ultime ricerche in campo medico e scientifico hanno contribuito a mettere un giusto “ordine” sull’argomento.
Avere una mente calma e positiva, non solo contribuisce ad una migliore qualità di vita, bensì può fare veramente la differenza nell’approccio verso una cura, nel combattere malattie e situazioni problematiche che normalmente si presentano nella vita di ogni uomo.
Questa breve riflessione aiuta a comprendere come la pratica del Ki, rappresenti una via di consapevolezza del proprio corpo, dello spazio che occupiamo e dell’essere al centro di questo stesso spazio.
Attraverso i test di Ki, cui basi risalgono ai princìpi di insegnamento del Maestro Tohei, si sviluppa l’unificazione di mente e corpo insieme al miglioramento della percezione di se stessi, di cui abbiamo parlato.
I test non sono stati creati solo per realizzare una valutazione, avere cioè dei dati attraverso i quali poter classificare un percorso, una crescita o le capacità generali di un individuo.
Questi importanti test di Ki, invece, incentrano il loro vero significato sulla comprensione di una mente calma, di uno stato di rilassamento ma anche la stabilità corporea e la corretta postura.
Colui che testa il compagno, a sua volta, ricevendo queste informazioni attraverso un tocco leggero col braccio rilassato, migliora la propria capacità di percepire l’equilibrio e lo stato fisico ed emotivo dell’altro.
Interessante quindi, è la comprensione che non si tratta di un gesto meccanico, bensì di uno scambio di relazione, un ascolto reciproco che conduce ad una crescita da parte di entrambi i soggetti che ne prendono parte.
Un percorso unico che differenzia il Ki Aikido da tutte le altre pratiche di Arti Marziali.
Un ascolto della mente attraverso il corpo